Inquinamento delle acque

I dati a disposizione riguardanti la qualità delle acque superficiali nel territorio di Lumezzane confermano una situazione di forte criticità.

Guardando a una serie temporale più lunga (a partire dai monitoraggi del 1988), emerge come non si tratti di una situazione momentanea, quanto, piuttosto, di una situazione ormai cronica, che non manifesta particolari discontinuità e che è ovvio riportare . visto l'andamento dei macrodescrittori . all'assenza di un sistema di depurazione delle acque reflue.

Oltre al carico inquinante di natura organica, si è ritenuto opportuno guardare anche alla contaminazione da metalli, la cui presenza rimanda alle numerose e caratteristiche attività manifatturiere della lavorazione dei metalli.

Significativi, a questo proposito, anche i dati dei campionamenti dalla Provincia di Brescia e dal Comune di Lumezzane, che hanno riscontrato la presenza di metalli superiore ai limiti normativi in più punti e in più occasioni.

La situazione particolarmente complessa del sistema di raccolta delle acque reflue e del reticolo idrico, rende problematica l'individuazione di possibili strategie di intervento per contenere l'impatto sulle acque superficiale derivante dagli scarichi urbani, che potrà essere risolto solo con un unico sistema di collettamento delle acque reflue esterno e indipendente dal reticolo idrico e dal Gobbia.

Diversa la situazione indotta dagli scarichi derivanti dalle attività produttive, a cui si ritiene possa essere ricondotta la presenza di inquinanti come i metalli, che non potranno essere accettati nella rete fognaria se non a condizione di un pieno e costante rispetto dei limiti normativi.

 

 

 

 

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I passi futuri, legati anche alle disponibilità di bilancio e al probabile passaggio a soggetti diversi della gestione del Servizio Idrico Integrato, sono a nostro parere i seguenti:

1. Continuare l'attività di analisi estendendole alle altre aste finore non monitorate in dettaglio

2. In parallelo a questa analisi di dettaglio, costituire un database del territorio e del reticolo idrico, collegando ogni punto di ispezione alle attività produttive che vi scaricano.

3. Al termine, determinare un campione di punti adeguatamente distribuiti sul territorio, da tenere monitorati con periodicità costante (i dati delle analisi sono stati opportunamente archiviati)

4. Dotarsi di un servizio di guardia attiva, dotato di attrezzature di monitoraggio in continuo, capaci di trasmettere i dati come fa una centralina della qualità dell'aria, in grado di essere spostate con facilità nei vari punti del territorio, offrendo un monitoraggio anche dei momenti più "a rischio" come le giornate di pioggia, le festività, ecc. Il servizio di guardia attiva per il presidio del territorio potrebbe essere istituito anche insieme ad altri Comuni ed enti (Provincia, Comunità Montana..)

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Una riflessione: le analisi e il monitoraggio non risolveranno mai del tutto il problema dell'inquinamento delle acque. La coscienza del tema ambientale è il vero centro del problema, e questa coscienza va cresciuta e curata nel lungo periodo, più con l'educazione che con la repressione.

Compito delle istituzioni, però è quello di istituire un sistema di controllo attivo, efficace, scientifico, come un deterrente per i comportamenti illegali.

Ultima modifica: Ven, 29/03/2019 - 12:36